Milan, Cardinale lascia a Singer? Lo scenario sullo sfondo
Non è irrealistico immaginare che la società rossonera possa tornare nelle mani di Paul Singer e quindi al Fondo Elliott. Ancora oggi Gordon Singer fa parte del Consiglio di Amministrazione ed è una voce molto ascoltata in Viale Aldo Rossi. Il figlio del magnate americano è un grande tifoso milanista e sotto sotto sogna di riprendersi il club. Tutto dipende dalla capacità di RedBird e quindi di Josep Cardinale di restituire il prestito di 550 milioni a un tasso d’interesse del 7%: quindi poco meno di 40 milioni di oneri all’anno, fino al rimborso stabilito nel 2025, a 3 anni dall’emissione, per un totale di circa 665 milioni. Fatto dal fondo Elliott, per coprire la quota di cessione ammontante a 1.2 miliardi di euro. La famiglia Singer ha preteso e ottenuto il pegno sul 99,93% delle azioni del Milan cedute ad Acm Bidco (il veicolo olandese con cui RedBird ha acquisito la proprietà rossonera), quale credito garantito, in forza del contratto denominato Pledge Agreement over Shares, come riportano i documenti contabili. Qualora l’attuale proprietario non riuscisse a rimborsare il prestito, il Milan tornerà nelle mani della vecchia proprietà. Con l’azzeramento totale dell’area tecnica e gli addii a Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada. Mentre Giorgio Furlani, uomo Elliott potrebbe rimanere in sella. E Paolo Scaroni? Altra testa che potrà cadere, il rimpasto delle cariche sarebbe corposo dentro il mondo rossonero.
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