
Fagioli si racconta: “Con Motta feeling mai nato!”
19 Marzo 2025 alle 16:54
Nicolò Fagioli sembra essere rinato da quando è approdato dalla Juventus alla Fiorentina. Il cambiamento è stato necessario per lasciarsi alle spalle gli ultimi mesi molto duri, dalla lunga squalifica per le scommesse alle difficoltà di adattamento con l’arrivo di Thiago Motta in bianconero. E’ andato a segno in Conference contro i greci del Panathinaikos, esplodendo con due assist ed una prestazione sontuosa nel weekend scorso proprio contro la Vecchia Signora. In una lunga intervista al “Corriere dello Sport“, ha dichiarato: “A Firenze sono sereno, mi sono riappropriato della mia vita – confessa. Alla Juve sono stato undici anni, quando a fine dicembre ho deciso che me ne sarei andato mi sono sentito più leggero. Ma nel momento dell’addio ho pianto. Una bella botta. Ho pianto senza accorgermene, quel giorno mi sono reso conto che si chiudeva una lunga fase della vita, lasciavo i posti, i compagni, il tragitto di tutti i giorni. È stato traumatico. La Fiorentina mi ha accolto con tanto affetto e la novità ha finito per prevalere sul resto”. Parla del fatto che alla Juve lui come anche Kean venivano trattati come ragazzini: “La partenza da Torino mi ha permesso di esaurire la fase del ragazzino. Che mi stava molto stretta. La stessa cosa l’ha provata Moise Kean. Alla Juve eravamo sempre quelli del settore giovanile, della Next Gen, trattati come tali. Uno scotto che abbiamo pagato”. Sulla pressione che si respira alla Juve e sulla mancata scintilla nel rapporto con Motta: “Alla Juve devi vincere vincere vincere, non puoi sbagliare. Se sbagli vai fuori. E se sei il giovane diventi il primo cambio e nessuno dice niente. Solo Allegri mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Dopo Genoa e Lipsia, Motta non mi ha più considerato. Firenze mi ha restituito il piacere e la leggerezza. Fagiolino è morto, oggi sono Nicolò”.
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