Agnelli sulla Superlega: “Non ho costretto nessuno ad aderire”

26 Gennaio 2024 alle 20:11

Torna a parlare Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, e lo fa con una lunga intervista al Financial Times, in cui tocca tanti temi come le vicende giudiziarie della squadra bianconera, quelle della Superlega e alcune situazioni familiari. Qualche giorno fa il Collegio di Garanzia del Coni ha respinto la richiesta di cancellare i 10 mesi di inibizione per la manovra stipendi all’ex numero uno della Vecchia Signora, confermando la sanzione originaria. In merito a questa scelta Agnelli ha affermato: Resto convinto che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari. Da quando si è trasformato da gioco in business, [il calcio] non ha evoluto la sua governance per governare il business. È giusto dire che la maggior parte dei club perde soldi. Sì? O siamo tutti incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza”. Dopo la sentenza del Corte di Giustizia Europea, che ha ha stabilito come la UEFA e la FIFA abbiano agito illegalmente in una posizione di monopolio, la Super League ha ripreso vigore dopo qualche mese in sordina e pochi acuti. Agnelli interruppe il suo lungo silenzio su X, ex Twitter, per postare il testo di “Where The Streets Have No Name” degli U2 e parla di quanto accaduto a primavera del 2021: “Non ho puntato una pistola alla testa di nessuno. Hanno firmato tutti liberamente. Alcuni erano più coscienti. Ma hanno firmato tutti liberamente”. Sulle critiche di Ceferin, che lo aveva chiamato più volte al telefono per proseguire insieme a lui il progetto Superlega: “Ero bombardato di chiamate, ho deciso di staccare il telefono e rilassarmi.” L’affare Ronaldo: “È stata una buona mossa. Datemi Ronaldo e fatemelo schierare senza pandemia, è un’altra storia”

di Redazione
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