Serie A, il momento difficile del Lecce

2 Novembre 2023 alle 20:20

Dopo il buon inizio in campionato, la squadra giallorossa guidata dal neo allenatore Roberto D’Aversa sta perdendo colpi. L’avvio lanciato aveva illuso la tifoseria, qualcuno si era lanciato in paragoni impossibili con il Leicester di Claudio Ranieri. Vincitore della Premier League edizione 2015/16. La squadra inglese a sorpresa vinse il titolo, ma aveva in squadra giocatori di un certo valore. Tipo il gigantesco portiere Kasper Schmeichel, il mediano francese N’Golo Kanté che poi spiccò il volo verso la gloria in altre realtà, l’ala Riyad Mahrez poi vincitore di tutto con il Manchester City, la punta Jamie Vardy e altri che contribuirono all’impresa. Il nuovo Lecce pensato dagli uomini mercato Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera, ha aggiunto qualità in ogni reparto. Con l’obiettivo di raggiungere la salvezza il prima possibile, dimenticando le difficoltà dell’anno scorso, quando il traguardo fu centrato alla penultima giornata. Gli arrivi di Hamed Touba, Lorenzo Venuti, Ylber Ramadani, Hamza Rafia, Mohamed Kaba, Nicola Sansone, Pontus Almqvist, Nikola Krstovic, Roberto Piccoli, Giacomo Faticanti sono stati pensati per rinforzare ogni singolo reparto. Così come gli acquisti a titolo definitivo di Wladimiro Falcone dalla Sampdoria (contratto fino al 30/06/2028) e di Remi Oudin dal Bordeaux (legame fino al 30/06/2026) hanno come obiettivo quello di dare solidità alla rosa salentina. I rovesci pesanti con Juventus e Napoli, l’ultima sconfitta interna con il Torino hanno minato il morale del gruppo. Abbattuto ulteriormente dalla inaspettata eliminazione dai sedicesimi di Coppa Italia avvenuta ieri sera per mano del Parma (2-4 dopo i tempi supplementari ndr). Sono addirittura piovuti fischi ingenerosi dagli spalti, immeritati per un gruppo di atleti che non lesina impegno e professionalità. Ma cosa non sta funzionando esattamente ? La squadra appare leggermente in calo atletico, la partenza lanciata ha prosciugato qualche energia. Le squadre avversarie inoltre hanno preso le misure al gioco del neo tecnico e soprattutto non lasciano mezzo metro libero a Nikola Krstovic, autore di 4 reti in 9 gare disputate. Gli esterni d’attacco giocano troppo distanti dal centravanti, in fase di ripiegamento il modulo si trasforma da 4-3-3 a 4-5-1 di fatto.  La difficoltà maggiore in questo momento è in fase realizzativa e i continui cambi di interpreti a centrocampo non aiutano. L’unico che non salta una partita è Ylber Ramadani, il faro giallorosso. Non si capiscono le copiose sostituzioni di Hamza Rafia, l’unico che in mezzo al campo garantisce qualità. Non si vive solo di quantità nel settore nevralgico di una squadra, ossia la mediana. L’idea generale, che aleggia anche fra la tifoseria è che un altro modulo potrebbe adattarsi meglio alla squadra e il preferito è il 4-4-2. Giocare con due punte, in questo caso Nikola Krstovic e Roberto Piccoli potrebbe costringere le squadre avversarie a un atteggiamento prudente. Inoltre, fa storcere il naso il poco utilizzo di Rares Burnete, attaccante rumeno classe 2004 e decisivo per il successo alla prima giornata contro la Lazio. Il problema è che se la crisi di risultati dovesse perdurare, il rischio di contestazioni è dietro l’angolo perché quella leccese è una piazza calda, dove tutti sono “allenatori”. Adesso il calendario fa paura: domenica la Roma all’Olimpico e poi l’impegno casalingo con il Milan….E’ il momento di lottare, di fare gruppo e cercare di fare il meglio possibile.

di Cristiano Mezzi
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