Rummenigge: “Andrea Agnelli ha perso tutto”
Rumenigge torna a parlare della “Superlega”, il progetto naufragato che vedeva tra i suoi promotori anche Andrea Agnelli, ex Presidente Juventus Football Club.
E’ atteso per questo giovedì 21 dicembre il parere della Corte di giustizia dell’Unione Europea sul ricorso presentato dai fondatori della Superlega in merito al ruolo di Uefa e Fifa nel mondo del calcio. Il quesito sul quale dovrà pronunciarsi la Corte di Giustzia è il seguente: è legittima la posizione di monopolio di Uefa e Fifa sul calcio o costituisce un abuso di posizione dominante? Questi gli esiti possibili del ricorso.
- Conferma status quo: la Corte di Giustizia UE potrebbe riconoscere la legittimità della posizione dominante dell’Uefa nel calcio europeo.
- Ricorso accolto (in toto o in parte): la Corte di Giustizia UE si esprimerebbe contro il monopolio Uefa in Europa, con la conseguente possibilità di nascita di nuove leghe e creazione di modelli alternativi che possano coesistere con Uefa e Fifa.
Karl-Heinz Rummenigge, oggi membro del comitato esecutivo dell’UEFA e da sempre uno degli avversari più tenaci del progetto di un campionato internazionale comprendente le migliori squadre dei top campionati europei. Le sue parole alla “Gazzetta dello Sport“: “Se la Superlega esistesse, la Serie A diventerebbe la Serie B, e la Bundesliga la Seconda Divisione.Tornei poveri. E tutto questo soltanto per danneggiare la Premier che incassa di più semplicemente perché è più brava. Le spagnole volevano danneggiarla e si sono inventate questo torneo, l’unico che conterebbe. E allora addio Juventus-Cagliari, addio Bayern-Bielefeld. Il piano A, con le top d’Europa, sarebbe solo un alibi. L’obiettivo è inserire squadre arabe, americane, fare un torneo internazionale e perdere le radici”.
La Juventus, sotto la guida di Agnelli, è stata uno dei club portavoce della Superlega, ma alla fine ha fatto retrofront. Così si è espresso Rumenigge sull’ex Presidente della Juventus: “Non sono più riuscito a parlare con Andrea Agnelli. Lui non lo capisco e mi spiace umanamente. Era presidente ECA, nell’Esecutivo UEFA, presidente di una Juve tra i cinque top club. Ha perso tutto. Anche l’immagine. Andavamo d’accordo, ma quando gli dicevo che il calcio non è solo economia, non la pensava come me.”
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