JUVENTUS, PARLA MAX ALLEGRI: “SIAMO A POSTO COSÌ”

1 Settembre 2023 alle 12:47

Massimiliano Allegri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di DAZN, parlando di tutti i temi legati all’attualità della Juventus. Si parte dall’accoglienza riservatagli dai tifosi, nel lontano 2014: “Meraviglioso, sono arrivato a Vinovo con Andrea Agnelli e non riuscivo a capire se i tifosi erano contenti o scontenti del mio arrivo. Ero talmente convinto di qualità e forza della squadra che ero sereno. Lo spogliatoio? Il luogo sacro, bellissimo. Mi ricordo la prima volta che ci sono entrato nel 2014. La seconda di campionato, la prima la vincemmo a Verona contro il Chievo con un gol di Caceres di testa e la seconda era in casa contro l’Udinese, vincemmo due a zero con gol di Tevez e Marchisio. Da lì sono iniziati i miei otto anni interrotti dai due anni fermo”. 

Parlando del ritorno avvenuto nel 2021: “Sono tornato con un programma ben preciso. In questi due anni dove la Juve non ha vinto un trofeo credevo fosse più facile. Sono rimasti solo 3 portieri e 7 giocatori di movimento. Secondo me abbiamo fatto un buon lavoro, l’obiettivo era rinnovare la squadra. Sono arrivati sette giocatori della Next Gen in questa stagione, abbiamo ridotto il monte ingaggi e alzato il valore patrimoniale. La Juventus nei prossimi anni ha il destino nelle sue mani. Sono tornato perché era una sfida. Dopo cinque anni ho lasciato una squadra che aveva fatto la storia. Ho fatto un errore di presunzione pensando di tornare subito a vincere. Era una sfida mia personale. Ero rimasto male dopo Juve-Ajax ma questo è il calcio, non si può sempre vincere né perdere. Lavorare sugli obiettivi di crescita sì e per questo sono soddisfatto di quanto fatto negli ultimi due anni”. 

Una osservazione sulle (troppe) critiche ricevute: “Vanno bene e sono ben accette. L’anno scorso abbiamo vissuto una situazione surreale e dall’esterno non conoscendo al completo la situazione dentro è più facile criticare e giudicare. A Empoli 10′ prima della partita è arrivata la notizia che ci avrebbero tolto 10 punti ed era definitiva. In quel momento avevo due soluzioni: scegliere di dire cose più leggere o andare forte su un dato di fatto che era la classifica. Io ho messo davanti la classifica scrivendola in spogliatoio con +3 perché potevamo arrivare davanti al Milan nonostante il -10, Dopo aver perso ad Empoli abbiamo perso le speranze. In quel momento lì ci sono emozioni e stati d’animo. Quando ci hanno tolto 15 punti è stato più facile perché dovevi dare mini obiettivi, potevi dire qualche bugia e intanto scalavamo la classifica”. 

Sull’importanza di Adrien Rabiot: “Un giocatore straordinario, ha un motore diverso dagli altri, ha imparato a fare gol, crede di più in sé stesso. Credo che quest anno possa fare meglio, non in termine di gol ma in termine di prestazioni. Mi da grandi soddisfazioni già per il modo in cui corre. Gli mandavo  messaggi perché lui non risponde al telefono, gli scrivevo su Whatsapp, ogni tanto rispondeva e mi mandava le faccine. Lui credo abbia fatto la scelta giusta perché qua è diventato un uomo importante in spogliatoio. Danilo è capitano e i vice capitani sono Alex Sandro e Rabiot”.

La voglia di recuperare al calcio Paul Pogba:  “Quando gioca e si allena è un giocatore diverso dagli altri. Io mi accontento di averlo nella partita 20-30 minuti ma un giocatore così in forma sposta gli equilibri della partita”.

La soddisfazione per l’arrivo di Cristiano Giuntoli: “Si è inserito bene, avevamo bisogno di una figura simile. È arrivato in una realtà nuova complessa e difficile come Juventus che appartiene ad una famiglia che ha uno stile ed un modo di lavorare”. 

Mercato chiuso, parola di mister: “Siamo a posto così, non vogliamo nessuno. Abbiamo Vlahovic che viene da un’annata difficile e può fare solo che meglio. Chiesa arriva da un infortunio ed è un giocatore nuovo. Non dimentichiamoci che Dusan è arrivato con responsabilità e pressioni che nemmeno lui immaginava. Arrivava dalla Fiorentina e si doveva caricare la Juve sulle spalle, ma ha 23 anni. Bisogna dargli il tempo di maturare. Ha una qualità straordinaria: quella del gol. Deve migliorare nel gioco con la squadra. Ci può dare una grossa mano, lo sa anche lui e credo che quest’ anno stia migliorando perché sta meglio fisicamente”.

di Cristiano Mezzi
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