Juventus, la gioventù al servizio del nuovo ciclo Allegri
Quella del bel gioco è una scusa, nello sport contano i risultati e il lavoro di Max Allegri è sotto gli occhi di tutti. Ha gestito il complicato biennio di trapasso societario, tenendo la barra dritta e valorizzando ciò che passava il convento. Compresa la nidiata di giovani che fanno vedere roseo il futuro alla Vecchia Signora. Il tecnico livornese ha valorizzato lo sconosciuto Federico Gatti arrivato dal Frosinone e lanciato con cura giovani quali Fabio Miretti, Nicolò Fagioli, Hans Nicolussi Caviglia, Enzo Barrenechea e Matias Soulè (oggi elementi fondamentali nella corsa salvezza dei ciociari, laddove sono stati mandati a farsi le ossa).
E ancora, ha lanciato Samuel Iling-Junior, Dean Huijsen (oggi alla Roma), Joseph Nonge Boende, Kenan Yildiz. L’ultima pepita è proprio il baby talento turco, destinato a fare storia con le sue giocate.
L’attuale guida tecnica appare destinata a restare al timone ben oltre la scadenza contrattuale fissata per il 30/06/2025. Non è un mistero che il plenipotenziario John Elkann spinga per estendere la durata del rapporto fino al 30/06/2027. Non a caso, dall’attuale mercato sono arrivati Tjago Djaló e il 2002 argentino Carlos Alcaraz.
Finestre sul futuro. La suggestione rappresentata da Antonio Conte rimarrà tale, il tecnico leccese ha un accordo verbale con il Milan per aprire un nuovo ciclo rossonero. Mentre Max Allegri assumerà sempre di più l’immagine del “Ferguson bianconero”.
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