MIDTJYLLAND LAZIO 5-1: SERATA DA INCUBO PER I BIANCOCELESTI

MIDTJYLLAND LAZIO 5-1: SERATA DA INCUBO PER I BIANCOCELESTI

16 Settembre 2022 alle 07:12

La Lazio affonda nella seconda uscita di Europa League. Dopo il 4-2 rifilato al Feyenoord, gli uomini di Sarri si fanno travolgere 5-1 dal Midtjylland.

Formazioni


Midtjylland (4-3-3): Lössl; Thychosen, Sviatchenko, Dalsgaard, Paulinho; Olsson, Martinez (62′ Charles), Evander; Isaksen (77′ Chilufya), Kaba (87′ Byskov), Dreyer (62′ Pione Sisto). All.: Capellas.

Lazio (4-3-3): Provedel; Hysaj, Gila, Romagnoli, Radu (53′ Marusic); Vecino (53′ Milinkovic-Savic), Cataldi (69′ Marcos Antonio), Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile (76′ Romero), Pedro (52′ Cancellieri). All.: Sarri.

Cronaca della partita

La formazione di casa parte con grande aggressività, affidandosi alla corsa e al pressing. La Lazio risponde con alcune iniziative a cui manca sempre l’ultimo guizzo sotto porta. Pedro è l’unico davvero ispirato, mentre Luis Alberto prova a illuminare il gioco, ma con scarsa incisività. Ad un certo punto della partita Gila si rende colpevole di una serie di errori incredibili e determinanti: al 26′ Isaksen colpisce la traversa e, sul prosieguo dell’azione, il brasiliano Paulinho batte Provedel, approfittando della molle marcatura del centrale spagnolo. Trascorrono quattro minuti e il Midtjylland raddoppia: ripartenza veloce, Dreyer mette in mezzo, Gila scivola goffamente e il guineano Kaba appoggia in rete indisturbato. Il difensore della Lazio rischia anche l’autogol al 33′, quando spizza un colpo di testa di Dalsgaard, costringendo Provedel al volo plastico. L’unico lampo dei ragazzi di Sarri, nel primo tempo, è un sinistro diagonale di Pedro al 37′, parato da Lössl.

Nella ripresa Cataldi allunga un braccio su Isaksen che si lascia cadere in area biancoceleste, l’arbitro montenegrino Dabanovic concede il rigore: il brasiliano Evander trasforma e così dopo soli  52 minuti di gioco la Lazio si ritrova sotto di 3 reti. Sarri prova a cambiare le carte in tavola, inserendo Marusic, Cancellieri e Milinkovic-Savic al posto di Radu, Pedro e Vecino. Proprio il “sergente” serbo, al 57′, accorcia le distanze con un destro dalla distanza. Ma è solo un’illusione, perchè dopo 10′ Marusic sgambetta Isaksen provocando un secondo rigore per i padroni di casa al 57′. Stavolta Evander sbaglia dal dischetto, ma proprio Isaksen si avventa sul palone e lo spinge in rete. E come se non bastasse al 72′, arriva il quinto gol del Midtjylland con capitan Sviatchenko, su cross pennellato di Evander dalla trequarti. Finisce la partita, un vero incubo per la Lazio.

Travolta e umiliata. La Lazio torna dalla Danimarca con cinque gol al passivo e una sonora lezione. Una lezione di calcio e di vita. Contro il Midtjylland i biancocelesti peccano di superbia, non lottano e affrontano la gara in punta di piedi sottovalutando l’avversario. Atteggiamento che costa carissimo alla banda di Sarri, protagonista di una prestazione da dimenticare. Soprattutto in fase difensiva, dove emergono evidenti limiti di alcuni ricambi, ma non solo. Nella débâcle di Herning a colpire sono infatti anche la mancanza di personalità e qualità in mediana e l’incapacità di costruire con cattiveria azioni davvero pericolose in attacco. Un fallimento su tutti i fronti, segnato profondamente da una condizione fisica decisamente rivedibile e da una confusione tattica insolita. Una brutta prestazione che insieme alla vittoria del Feyenoord con lo Sturm Graz tiene anche il Gruppo F in grande equilibrio con le squadre tutte a tre punti.
Queste le parole di un Sarri deluso nel post gara a Sky: “La Lazio purtroppo a volte non si presenta in campo e vengono fuori queste partite. È stata una gara non giocata. Non abbiamo avuto umiltà, pensavamo che fosse una partita che avremmo potuto mettere a posto prima o poi, quando si affrontano gare europee con questo atteggiamento non c’è via di scampo.”

 L’allenatore biancoceleste ha poi aggiunto: “Nello spogliatoio non ci sono criticità ma questi cali mentali ed emotivi ci sono, la mia paura è che ci sia qualche fattore scatenante che non siamo riusciti a individuare e domare.”

di Redazione
Lazio

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