Juventus, Thiago Motta rilancia il figlio d’arte
La rivoluzione in casa bianconera sta toccando tutti i reparti, la squadra sarà completamente diversa rispetto all’edizione 2023/24. Nuovo portiere con Michele Di Gregorio, in arrivo per la difesa Jean-Clair Todibo dal Nizza, Douglas Luiz sta prendendo le redini della mediana a fianco a Kephren Thuram. Finita qua? No, Cristiano Giuntoli appare scatenato e sta puntando a Teun Koopmeiners e Wenderson Galeno (deve battere la concorrenza di Karim Adeyemi e Jadon Sancho). Ma c’è un giocatore, anche lui figlio d’arte che ha impressionato il nuovo allenatore: Timothy Tarpeh Weah, classe 2000. Reduce da una stagione con tante ombre e poche luci, ma tornato a Torino dopo aver ricaricato le batterie e resettato la mente in vacanza. Massimiliano Allegri ne aveva snaturato le caratteristiche, trasformandolo in esterno a tutta fascia. L’ex tecnico del Bologna invece sembra orientato a restituirlo al suo ruolo naturale: “Al momento non ho intenzione di impiegarlo da terzino, anche se Timothy ha già dimostrato una grandissima disponibilità ad agire da esterno basso, alto o anche da attaccante”. Nel nuovo 4-2-3-1 ha il modulo adatto alle sue caratteristiche. Il mercato è quanto mai aperto e le sue vie sono infinite, ma l’intenzione del club ad oggi è quella di confermare l’americano in organico. A maggior ragione dopo l’ottima impressione destata al tecnico nei primi dieci giorni di lavoro insieme. Nel reparto, d’altronde, è già uscito Matias Soulé e, salvo colpi di scena, uscirà anche Federico Chiesa. Difficile, dunque, pensare che debba essere rimpiazzato anche lui, che nella passata stagione non è andato oltre le 12 presenze da titolare in Serie A, lasciando isolato il virtuoso gol segnato alla Salernitana, a gennaio, in Coppa Italia.
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