
Milan, ai titoli di coda il rapporto con Ibrahimovic?
Un tempo Zlatan Ibrahimovic infiammava i tifosi rossoneri segnando e trascinando la squadra sul campo, oggi nella veste dirigenziale (senza figurare ufficialmente nell’organigramma) entra dalla porta di servizio per evitare gli improperi dei supporter. Motivo? Non gli perdonando il “no” ad Antonio Conte, figura che avrebbe fatto ombra al suo ego smisurato. Prova del narcisismo del Senior Advisor di RedBird è la famosa risposta data a Zvonimir Boban (che gli chiedeva lumi sul ruolo in seno al club, ndr) e che riportiamo integralmente: “Comando io. Quando il leone non c’è, i gattini arrivano. Quando il leone torna, i gattini spariscono”. Frase che non poteva non avere conseguenze e che gli è valsa l’antipatia dell’a.d. Giorgio Furlani in particolare. Non a caso gli ha appena presentato il conto, ottenendo pieni poteri da Gerard Joseph Cardinale e pronto a scegliere in autonomia il nuovo d.s. e ad avere l’ultima parola sull’allenatore e sul mercato. Da allora l’ex attaccante è sparito letteralmente dai radar, si vocifera di possibili dimissioni dal colosso americano e di un distacco dal mondo Milan. Un addio senza rimpianti particolari nel caso, servono dirigenti navigati: è l’input partito direttamente dagli Stati Uniti.
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