
Conference League, analisi tecnica Fiorentina-Betis
Questa sera allo stadio Franchi di Firenze è il momento della verità per gli uomini di Raffaele Palladino. Nella giornata di ieri il tecnico ha rinnovato il contratto con la Fiorentina fino al 30/06/2027, sono cadute così le voci che volevano l’arrivo di Maurizio Sarri al suo posto. La città sogna ad occhi aperti la finale di Conference League e l’ostacolo Real Betis Siviglia non è dei più semplici. La squadra spagnola ha qualità di palleggio, aggressività fisica e ha un allenatore di grande esperienza come il cileno Manuel Pellegrini. Per la viola il problema numero uno porta il nome di Francisco Román Alarcón Suárez, noto come Isco: l’ex Real Madrid è giocatore in grado di fare la differenza con la sua enorme classe e sogna un trofeo per dimostrare al mondo che meritava piazza più importanti. Classe 1992 ha giocato con Valencia, Malaga, Real Madrid, Siviglia e Real Betis Siviglia. Soprattutto negli anni alla Casa Blanca ha fatto incetta di trofei. Con la nazionale spagnola ha messo insieme 38 presenze e 12 reti. Il pericolo numero due per Marin Pongracic e compagni è l’estroso esterno offensivo brasiliano Antony. La sfida si deciderà nel confronto fra la difesa gigliata e gli attaccanti andalusi, per questo motivo i toscani cercheranno la supremazia a centrocampo con l’obiettivo di isolare Johnny Cardoso e Pablo Fornals: significa tagliare i rifornimenti agli avanti bianco verdi. Potrebbe essere la partita di Nicolò Fagioli che ha qualità superiori e i colpi in canna giusti. Attacco affidato a Moise Kean e Albert Gudmundsson: dovranno muoversi molto per non dare punti di riferimento a Natan (ex Napoli, in prestito) e Marc Bartra. Ribaltare il 2-1 dell’andata si può, a patto di aggredire la partita dal 1′ perché gli ospiti (lo ha dimostrato la gara di andata) soffrono se pressati e attaccati.
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