Juventus-Inter: storia di un’infinita rivalità

25 Novembre 2023 alle 11:23

Juventus e Inter si affronteranno domenica 26 novembre alle 20.45, all’Allianz Stadium di Torino. Non una partita come le altre, data la storica rivalità che ha fondamenta antiche. Ripercorriamo le varie tappe e curiosità dell’accesissimo match, dal 1961 al giorno d’oggi.

LA PROTESTA DI ANGELO MORATTI

 

Tutto inizia il 16 aprile 1961 quando, durante un Juventus-Inter, il Comunale di Torino allora casa bianconera non riesce a contenere il pubblico sugli spalti e molti tifosi entrano in campo provocando la sospensione della partita sul risultato di 0-0. Inizialmente la Lega Calcio assegna la vittoria a tavolino all’Inter ma la CAF accoglie il ricorso della Juventus e ordina la ripetizione della gara. Una scelta che l’Inter non accetta, tanto che Angelo Moratti (padre di Massimo) per protesta manda in campo la Primavera nerazzurra, incassando un pesante 9-1 che di fatto regala lo Scudetto ai bianconeri.

IULIANO-RONALDO, UN MARE DI POLEMICHE

Altro evento cardinale, che tutti ricorderete, è lo storica data del 26 aprile del 1998. La gara si gioca al vecchio stadio “Delle Alpi”, dove l’Inter allenata da Gigi Simoni e trascinata dal Fenomeno Ronaldo arriva seconda in classifica a – 1 dai bianconeri.  Segna Del Piero e la Juventus va sull’1-0. L’Inter resta in 10 per l’espulsione di Ze Elias. A fare scatenare le veementi proteste dei nerazzurri è però il rigore non concesso dall’arbitro Ceccarini per l’ormai celebre scontro tra Iuliano e Ronaldo nell’area bianconera, anche perché 30 secondi dopo il direttore di gara ne fischierà invece uno in favore della Juventus. Veementi  le proteste della squadra ospite, Del piero sbaglia il penalty ma allla fine la Juve vince 1-0, nell’anno in cui vincerà anche lo Scudetto finale.

IL TERREMOTO CALCIOPOLI

 

Nel 2006, la rivalità tra Juve e Inter si infiamma ulteriormente con i bianconeri retrocessi in Serie B per i noti fatti di Calciopoli ed i nerazzurri a cucirsi lo Scudetto revocato proprio a dagli acerrimi rivali. Una volta tornata in Serie A, la Juventus si prende una rivincita nel dicembre 2009 quando all’Olimpico di Torino i bianconeri battono l’Inter di Mourinho che qualche mese più tardi sarebbe entrata nella storia conquistando il Triplete. A decidere quella gara è un esordiente in prima squadra del dopo Calciopoli, ossia Claudio Marchisio. Una delle pochesoddisfazione della Juventus, che dopo l’esonero di Ciro Ferrara e l’arrivo di Alberto Zaccheroni chiuderà il campionato 2009/10 addirittura al settimo posto in classifica.

LA CADUTA DELLA JUVENTUS ALLO STADIUM

 

Il ricordo recente più bello dei tifosi nerazzurri risale sicuramente al 3 novembre 2012, quando la squadra allenata da Stramaccioni è la prima a violare lo ‘Stadium’ dopo 49 partite senza sconfitte al termine di una gara destinata a restare nella storia della sfida. I bianconeri infatti passano in vantaggio dopo appena 18 secondi grazie a un goal di Vidal, viziato peraltro da un netto fuorigioco di Asamoah non rilevato dal guardalinee, l’Inter però non si abbatte e anzi trascinata dal tridente Milito-Palacio-Cassano ribalta il risultato nell’ultima mezzora grazie alla doppietta dello stesso Milito e al sigillo di Palacio. Tuttavia in quella stagione la Juve vincerà ancora il tricolore e l’Inter arriverà solamente nona,  fuori dalle coppe per la prima volta dal 1998/99.

IL FALLO DI PJANIC

 

Il 28 aprile 2018 si gioca a ‘San Siro’, la Juventus è prima in classifica con un solo punto di vantaggio sul Napoli di Maurizio Sarri. I bianconeri avanti con il gol di Douglas Costa. Al 18′  l’arbitro Orsato, richiamato da VAR, estrae il rosso diretto nei confronti dell’interista Vecino per un durissimo intervento su Mandzukic. Inter in 10. Successivamente, però, lo stesso Orsato decide di non estrarre il secondo giallo a Pjanic per un intervento su Rafinha tra le proteste nerazzurre. Nonostante tutto l’Inter, allenata da Luciano Spalletti, ribalta la gara portandosi sul 2-1 ma nel finale la Juventus opera il controsorpasso con Higuain che manda in delirio i tifosi bianconeri: a ‘San Siro’ finisce 2-3 ed il giorno dopo il Napoli crolla a Firenze, consegnando di fatto il tricolore alla Vecchia Signora.

CONTE-AGNELLI, CHE SCINTILLE

Ultimo capitolo della saga, lo scontro tra Antonio Conte e Andrea Agnelli. I due, dopo essersi lasciati male nell’estate 2014 quando l’allora tecnico bianconero decise di abbandonare la panchina a ritiro già iniziato, danno vita a uno scontro molto acceso durante la semifinale di Coppa Italia del 2021. Conte, diventato intanto allenatore dell’Inter, al rientro negli spogliatoi viene pizzicato mentre fa il dito medio al suo ex presidente. Un gestaccio che pagherà con 2000 euro di ammenda e che sarebbe arrivato in risposta ad alcune offese da parte di Agnelli. Tanto che, qualche anno dopo, Conte dichiara: È stata una reazione ad una situazione in cui mi si era mancato di rispetto ed educazione. Non mi sono pentito perché non ho sentito pentimento dalla parte opposta. Poi ci siamo chiariti.”

di Valerio Carlesimo
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