Milan, un mese di tempo per il nuovo allenatore

25 Aprile 2024 alle 22:23

Dopo aver nominato Zlatan Ibrahimovic supervisore con pieni poteri sulla gestione tecnica della squadra, Joseph Cardinale si sta trovando in difficoltà. Sta assistendo alle diversità di vedute fra lo svedese e l’a.d. Giorgio Furlani. L’italiano è uomo di Paul Singer in società e ha il compito primario di controllare i conti. Logico che non può esserci condivisione di vedute fra l’ex attaccante e il burocrate di sangue rossonero. Geoffrey Moncada ha un ruolo più sfumato se vogliamo, segnala giovani e giocatori non conosciuti al grande pubblico, mentre il d.s. Antonio D’Ottavio è il finalizzatore delle decisioni assunte da altri. L’ ultima parola su ogni scelta di mercato e allenatore è di Joseph Cardinale, il quale per far fruttare l’ investimento ha bisogno di risultati concreti e la sua popolarità dopo questa annata è decisamente ai minimi storici dopo la débacle dell’allontanamento di Paolo Maldini e Frederic Massara artefici della rinascita rossonera. Sacrificati sull’altare di Stefano Pioli con la regia proprio dell’a.d. e di Paolo Scaroni le cui parole confermano l’acredine verso la leggenda rossonera. Sui social aleggia la seguente frase: “Scaroni chi? Non se lo ricorderà più nessuno, Maldini è una leggenda per sempre”. In tutto questo stato di cose appare evidente che il proprietario italo-americano non possa sbagliare una mossa. Intanto ha provveduto a chiudere l’era di Stefano Pioli, malgrado l’appoggio del presidente e dell’a.d.
Ma perché le due figure dirigenziali sostengono il tecnico emiliano? Semplice, il suo addio sconfessa le loro scelte e danno ragione alle visioni dell’ex responsabile dell’area tecnica. Ma il destino del mister del 19° scudetto è segnato e il casting per il nuovo allenatore è partito da tempo. Girano tanti nomi, alcuni dei quali fanno sorridere. A cominciare da Philippe Galtier fino a Marcelo Gallardo, mai contattati. Si è fatta una chiacchierata con Julien Lopetegui, messo rapidamente in stand by e “liberato” da un accordo verbale. Si parla di Mark Van Bommel, sesto in classifica con l’Anversa in Belgio e fa sorridere anche questa voce. Per non parlare di quella che riguarda l’attuale c.t. del Belgio Domenico Tedesco. La pista più concreta è quella che porta a Paulo Fonseca al momento, le referenze sono ottime e trova anche il consenso di Zlatan Ibrahimovic. Ma stanno andando avanti nel riserbo più assoluto i contatti con Antonio Conte, attratto dal mondo Milan. Il tecnico leccese ha declinato un invito da parte del Bayern Monaco e ha dalla sua parte l’appoggio di Zlatan Ibrahimovic che lo vede come l’unica figura di spicco per tornare a vincere subito. Nella chiacchierata post derby avuta con Joseph Cardinale la candidatura dell’ex Juventus e Inter è stata particolarmente spinta. Il succo del discorso è stato questo: sono un vincente, il Milan non è squadra qualsiasi, sono passati allenatori e giocatori leggendari. Traduzione: o si prende un allenatore vincente e come si deve o me ne vado anche io. Potrà RedBird sporcarsi ulteriormente l’immagine con l’addio di un altro totem del milanismo? Nella giornata di oggi erano circolate anche le voci su Roberto Mancini e Luciano Spalletti, ma sembrano prive di fondamento.

di Cristiano Mezzi
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