Coppa Italia, analisi tecnica finale Atalanta-Juventus
Questa sera si assegna la Coppa Italia, di fronte Atalanta e Juventus! Squadre completamente diverse fra loro, con filosofie di gioco opposte e politiche societarie differenti. A chi andrà l’ambito trofeo nazionale? Proviamo a capirlo analizzando la sfida sul piano tattico. Partiamo dal presupposto che la squadra nerazzurra sta vivendo un momento di grande forma, appare come un treno lanciato in corsa. Per contro il gruppo di Max Allegri arranca ormai da due mesi e per poco non ha perso in casa con la Salernitana domenica scorsa. Il copione tattico della partita è già scritto: Dea all’assalto, Vecchia Signora guardinga e pronta a colpire di rimessa. Vedremo il 3-4-2-1 orobico contro il classico 3-5-2 juventino. Nell’aria volteggerà il fantasma di Gianluca Scamacca, assente per squalifica: quando la Figc permetterà l’azzeramento delle squalifiche per la finale, come succede nel resto d’Europa? Gian Piero Gasperini ha una squadra di alta qualità e cercherà di arrivare al successo attraverso il gioco, puntando soprattutto sugli inserimenti di Teun Koopmeiners, le cui spalle sono protette dal mille polmoni Ederson. Charles De Ketelaere centravanti è un rischio vista la fisicità di Gleison Bremer, ma ha anche un senso: potrebbe togliere punti di riferimento all’intera difesa. Ma la sensazione è che decisiva sarà la marcatura di Isak Hien su Dusan Vlahovic: l’ariete bianconero è l’unico che potrebbe sparigliare le carte in favore della sua squadra. Il difensore svedese avrà il supporto di Berat Dijmsiti e quindi difficilmente il numero nove di Madama avrà vita facile. Attenzione però a Federico Chiesa, Adrien Rabiot e Andrea Cambiaso: sono giocatori non facili da “leggere”, se fossero loro le carte vincenti?
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