Serie A, il Genoa ferma il Milan: è contestazione!

6 Maggio 2024 alle 11:55

Clima surreale a San Siro con i tifosi rossoneri sul piede di guerra e con la Curva Sud che ha abbandonato lo stadio prima della fine di Milan-Genoa, esattamente a 10′ dal triplice fischio. Lo scudetto della seconda stella interista ha scoperchiato il malumore del tifo milanista, nel mirino allenatore e soprattutto società. La dirigenza rossonera non è ritenuta all’altezza delle ambizioni e della storia. Il primo ha fallito per il secondo anno consecutivo tutti gli obiettivi stagionali, salvo la qualificazione alla prossima edizione della Champions League e il probabile accesso alla Supercoppa Italia allargata. La proprietà non piace perché ha ammainato la bandiera Paolo Maldini e non si è rivelata all’altezza in tutta una serie di situazioni. Nel mirino Josep Cardinale, Paolo Scaroni (dichiarazioni fuori luogo e nei tempi sbagliati proprio sugli ex uomini mercato), Giorgio Furlani. La figura dell’attuale a.d. affonda completamente nel paragone con Ivan Gazidis. Fra l’altro è riconosciuto come uomo di Paul Singer e quindi addetto al controllo dei conti del club. Manca di stile e competenza calcistica, che aveva invece il manager sudafricano, da anni nel calcio e a lungo alla guida dell’Arsenal. Sono stai poteri a Zlatan Ibrahimovic, ma nessuno nasce imparato: deve fare gavetta. La stessa che fece Paolo Maldini al fianco di Aranjo Leonardo a sua volta reduce da anni di praticantato e ormai scafato dirigente. Ecco, la società rossonera manca di “uomini forti”, in grado di metterci la faccia con competenza. I vari dirigenti attuali non hanno quelle conoscenze adatte per gestire un club delle dimensioni e della storia che ha il Milan. Il proprietario vive negli Stati Uniti, delega ad altri e non vive in presa diretta la quotidianità rossonera. Non si vede un real progetto, sembra di navigare a vista. Tutt’altra storia sull’altra sponda del Naviglio, con Giuseppe Marotta e Piero Ausilio rispettivamente a.d. e d.s. di provata competenza. Le grandi squadre e i grandi cicli originano da società strutturate in maniera adeguata. La confusione che regna a Casa Milan si è inevitabilmente trasferita sulla squadra, come dimostra la rocambolesca partita con il Genoa terminata 3-3. Come al solito alcune scelte di Stefano Pioli hanno lasciato interdetti a cominciare dalla scelta di promuovere Fikayo Tomori titolare al posto del monumentale Malick Thiaw visto con la Juventus. Risultato? L’inglese è stato disastroso e lasciato in campo per 90′, due reti su tre sono colpa sua. Panchinare Yacine Adli in questo momento non sembra una grande idea, viste le difficoltà atletiche di Ismael Bennacer. Non solo: vale la pena insistere su Rafael Leao in questo momento? E’ uscito tra i fischi, è in flessione atletica e non gli riesce nulla. Provare altri, no? Detto del Milan, complimenti al Genoa: Alberto Gilardino ha meritato sul campo il rinnovo fino al 30/06/2026. Squadra pratica, gioca in maniera semplice ed efficace. Il 12° posto in classifica e la salvezza raggiunta con largo anticipo consentono al Grifone di programmare in serenità un futuro senza Albert Gudmundsson (ieri assente per influenza). Il Genoa ieri pomeriggio ha giocato sulle magagne della difesa rossonera: rigore ingenuo e stupido provocato da Fikayo Tomori, colpo di testa vincente di Caleb Ekuban fra lo stesso inglese e Matteo Gabbia che ciccano completamente l’intervento aereo, autorete di Malick Thiaw. Il Milan aveva pareggiato con un colpo di testa di Alessandro Florenzi, il migliore in campo e uscito fra gli applausi. Dopo il raddoppio genoano era stato Matteo Gabbia a fissare il 2-2 con un imponente stacco aereo su calcio d’angolo, mentre Olivier Giroud aveva portato in vantaggio la squadra con un sinistro affilato. Questo il tabellino della gara e i voti assegnati dalla redazione:

Milan-Genoa 3-3

Marcatori: 5′ rig. Retegui (G), 45′ Florenzi (M), 48′ Ekuban (G), 72′ Gabbia (M), 75′ Giroud (M), 87′ aut. Thiaw (G)

MILAN (4-2-3-1): Sportiello 6; Florenzi 7 (80′ Kalulu 5,5), Gabbia 6, Tomori 4.5, Theo Hernandez 5; Bennacer 5,5 (80′ Adli s.v), Reijnders 5,5; Chukwueze 6,5 (80′ Thiaw 5,5), Pulisic 6.5, Leao 5 (67′ Okafor 6.5); Giroud 6.

GENOA (3-5-2): Martinez 6; Vogliacco 6 (86′ Cittadini 6), De Winter 5, Vasquez 5,5; Spence 5, Thorsby 6, Badelj 6,5 (74′ Strootman 5,5), Frendrup 6.5, Martin 6,5 (74′ Haps 6); Ekuban 6,5 (86′ Papadopoulos sv), Retegui 7.

Arbitro: Prontera

 

di Cristiano Mezzi
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