MILAN: NUMERI E ANALISI DELLA CRISI DI LEAO

14 Marzo 2023 alle 20:52

L’arma in più dei rossoneri sembra essersi dissolta: Leao non è più quello di una volta e questo è chiaro a tutti.

L’opaco 1-1 del Milan contro la Salernitana a San Siro ha il volto deluso di Rafael Leao. Il portoghese, da un paio di mesi a questa parte, è alle prese con una sorta di involuzione sia tecnica che tattica: non trova più la via del gol, stenta a trovare la giusta posizione in campo e non riesce a dare continuità alle proprie prestazioni anche all’interno di una singola partita.

Nel 2023, in 14 partite ufficiali tra campionato, Champions League e Coppa Italia, Leao ha segnato solo 2 gol: il 4 gennaio sul campo della Salernitana e dieci giorni più tardi a Lecce. Di fatto il portoghese non trova la via della rete da 59 giorni, un’eternità per quello che è il secondo miglior marcatore stagionale del Milan con 9 reti alle spalle di Giroud (12). Nel corso di questa striscia negativa Leao è stato schierato quasi sempre nell’undici titolare da Pioli, ma dopo la debacle di San Siro contro il Sassuolo (il 2-5 del 29 gennaio) si è dovuto adattare a un altro modulo. E questo è un altro punto che merita di essere analizzato.
Col passaggio alla linea difensiva a 3, Pioli ha dato quella scossa tattica ed emotiva che è servita per dare un calcio a una crisi che pareva irreversibile. Quel Milan colabrodo di inizio anno, che prendeva 5 gol dal Sassuolo, 4 dalla Lazio e 3 dall’Inter, non esiste più. Al contrario, proprio grazie al nuovo modulo frutto dell’intuizione e del coraggio del suo allenatore, la squadra ha ritrovato quella solidità che aveva smarrito per strada. In questo scenario il rovescio della medaglia è rappresentato proprio da Leao: il portoghese, col nuovo sistema di gioco, è sì più libero di svariare su tutto il fronte offensivo ma tende inevitabilmente ad accentrarsi. Il Leao versione scudetto, che parte da sinistra palla al piede e lascia sul posto gli avversari, pare un lontano ricordo complice anche un una condizione fisica che – contro la Salernitana – non è sembrata al top.
C’è inoltre da considerare il nodo rinnovo del contratto in scadenza a giugno 2024. Leao e il Milan parlano da tempo, ma non hanno ancora trovato l’accordo per il prolungamento e la fumata bianca non è affatto scontata. Difficile pensare che, in un momento della stagione così caldo e denso di impegni importanti, Leao possa essere in qualche modo distratto, ma è innegabile che la poca chiarezza sul futuro possa in qualche modo pesare. E per il Milan questa non può che essere una cattiva notizia: per raggiungere i suoi obiettivi stagionali, infatti, il Diavolo ha bisogno del miglior Leao, uno dei pochi giocatori in rosa – se non l’unico – in grado di spostare gli equilibri di una partita e fare la differenza.

 

di Valerio Carlesimo
Milan

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