MILAN-EMPOLI A RETI INVIOLATE: CLASSIFICA PRECARIA PER I ROSSONERI

Rispetto a Napoli i rossoneri faticano a creare occasioni. Non è una prestazione così sontuosa come quella del Maradona: il Diavolo, pur non subendo praticamente nulla, va a sprazzi. Al 13′  Perisan  reattivo prima sulla botta di Rebic e poi su quella di Theo Hernandez. Al 15′ Piccoli spizza di testa per Caputo, che sbaglia il controllo in area di rigore e sciupa l’occasione. Al 39′, Perisan  para a terra il destro a giro di Tonali. Ultima occasione del primo tempo è per Rebic, che conclude senza successo.

Nella ripresa il Milan cambia volto chiude l’Empoli nella propria metà campo. Le occasioni fioccano, ma i rossoneri sono imprecisi sotto porta. Al 58′ viene assegnato un penalty  per un presunto tocco di braccio di Ebuhei in contrasto aereo con Rebic: il Var richiama l’arbitro,  che annulla la sua decisione.  Al  76′ Florenzi ci prova con il destro al volo, ma centra il palo esterno.  Nel finale De Winter si immola su Giroud e Perisan compie un super-intervento su Brahim Diaz da distanza ravvicinata(87′). Due minuti dopo Giroud segna,  ma viene rilevato un suo tocco col braccio e la rete viene annullata. Nel recupero colpo di testa fdi Thiaw, impreciso. Finisce 0-0. Non è il miglior modo di presentarsi alla Champions contro il Napoli, ed è un altro rallentamento in classifica.

Dopo il pareggio dell’Inter a Salerno, stecca anche il Milan, che non va oltre lo 0-0 in casa contro un coriaceo Empoli e, pur restando terzo, non riesce a staccare i nerazzurri esponendosi alla fuga della Lazio e al rientro eventuale della Roma, impegnate domani rispettivamente contro Juventus e Torino. Una gara piuttosto scialba quella dei rossoneri, complicata ancor di più dal massiccio turnover con vista Champions di Pioli (ben 5 cambi rispetto al trionfo di Napoli) e scossa soltanto nel secondo tempo dal palo di Florenzi e da un gol annullato a Giroud, che l’aveva sbloccata al minuto 89 colpendo però con l’avambraccio.

Le milanesi continuano a faticare e restano sul filo del rasoio: la Champions per ora è un’isola felice, ma in campionato i passi falsi sono davvero troppi.