IL NAPOLI BATTE LA ROMA CON MERITO, MA MOURINHO NON CI STA
Nell’incontro casalingo contro il Napoli, la Roma non riesce a fare risultato. Il Napoli si riporta in vetta alla classifica a +3 sul Milan e conquista la vittoria consecutiva numero 11. Partita bloccata tut’altro che spettacolare e bloccata, in cui tutte e due le squadre creano poche occasioni e faticano a rendersi pericolose nella metà campo avversaria. A deciderla è stato il maggior cinismo del Napoli sotto porta che si è aggiudicato i tre punti grazie alla magia di Osimehn all’80’.
Formazioni
Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini (82′ El Shaarawy), Smalling, Ibañez; Karsdorp (82′ Viña), Camara (82′ Matic), Cristante, Spinazzola (85′ Shomurodov); Zaniolo, Pellegrini; Abraham (64′ Belotti). All. Mourinho
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera; Ndombele (57′ Elmas), Lobotka, Zielinski (75′ Gaetano); Lozano (75′ Politano), Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti
Cronaca della partita
Mourinho rilancia Karsdorp al posto di Zalewski non al meglio e nemmeno in panchina. In mezzo al campo Camara vince il ballottaggio con Matic, Zaniolo torna titolare al fianco di Pellegrini e alle spalle di Abraham. Spalletti dà un turno di riposo a Mario Rui e sceglie Olivera, Lozano viene preferito a Politano e al centro dell’attacco c’è Osimhen.
All’Olimpico va in scena un primo tempo con due squadre sulla difensiva. La Roma pensa a non lasciare spazi e appena può verticalizza su Zaniolo e Abraham, mentre tra gli azzurri Kvaratskhelia non si accende mai e Osimhen è ben controllato da Smalling. Al 27′ rasoiata mancina da fuori area di Zielinski e parata di Rui Patricio, che blocca. Al 40′ rigore prima concesso e poi tolto tramite VAR al Napoli: Rui Patricio ha toccato il pallone prima di travolgere Ndombele. Si chiude così la prima frazione di gara. Poche emozioni, dunque nei primi 45′.
Nella ripresa, al 49′ azione alla mano degli azzurri conclusa da una botta di Lozano: bravissimo Rui Patricio, che a due mani alza sopra la traversa.
Al 61′ palla vagante nell’area giallorossa sugli sviluppi di un angolo e sinistro clamorosamente svirgolato sul fondo da Juan Jesus. Occasionissima Napoli.
Al 70′ contropiede velocissimo del Napoli, Osimhen vola imprendibile verso Rui Patricio ma, a tu per tu con Rui Patricio, incrocia a lato.
Allo scadere dei 90′ arriva il gol del Napoli. Osimhen resiste al contatto con Smalling e, da posizione defilatissima, scarica di controbalzo un destro che va a infilarsi sul secondo palo. Gol stupendo e Napoli in vantaggio.
A questo punto Mourinho, che si era già giocato la carta Belotti al posto dell’evanescente Abraham, mette dentro anche El Shaarawy e Shomurodov, ma il Napoli regge senza correre pericoli e si porta a casa una vittoria di un’importanza capitale.
Il Napoli non si ferma più, conquista tre punti pesantissimi contro la Roma e rispedisce il Milan a -3 dalla vetta. Snodo cruciale quello contro la banda Mourinho, che 11 mesi fa aveva interrotto la striscia vincente in campionato degli azzurri. Alla fine ha vinto la squadra che ci ha creduto e provato di più, facendo crollare il muro giallorosso a 10 minuti dalla fine con una magia di Osimhen, fino a quel momento sottotono. Al nigeriano è bastato un lampo per riprendersi il Napoli e mandare un inequivocabile messaggio a tutto il campionato: sarà davvero complicato fermare questa squadra nella corsa verso lo Scudetto.
Spalletti, bravo a non togliere il suo attaccante, ha vinto ancora attraverso il gioco. La Roma con un po’ di fortuna in più avrebbe anche potuto portare a casa lo 0-0, ma i giallorossi sono stati troppo rinunciatari e anche una volta andati sotto non sono riusciti a impensierire Meret. Il Napoli si conferma solido e capace di giocare con personalità anche gli scontri diretti, rischiando al contempo molto poco. Primo posto solitario per gli azzurri.
Fuori dal coro Mourinho che, intervistato ai microfoni di Dazn nel post gara, non riconosce merito alla squadra di Spalletti: “Il Napoli non ha meritato, chi segnava un gol vinceva e lo hanno fatto loro ma la prestazione è stata sufficiente. Avrei voluto vincere anch’io come hanno fatto loro: un paio di tiri e un gol”. Nel corso dell’intervista lo Special One ha continuato ad esternare il suo fastidio puntando il dito su un preciso giocatore avversario, reo di aver condizionato la condotta arbitrale di Irrati e di aver alzato la tensione in campo: Lozano: “Come si chiama quel ragazzo, quello che si butta sempre…”.
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