DERBY ROMA-LAZIO: BIANCOCELESTI SOLIDI IN DIFESA, GIALLOROSSI POCO CONCRETI IN ATTACCO
La Lazio batte 0-1 la Roma nel derby valido per la 13esima giornata di Serie A e scavalca i giallorossi in classifica, tornando al terzo posto a pari punti con l’Atalanta.
Formazioni
Roma (3-4-2-1): Rui Patricio 6; Mancini 5,5 (1′ st Celik 6), Smalling 6, Ibanez 4,5; Karsdorp 5,5 (18′ st El Shaarawy 6), Cristante 5,5, Camara 5,5 (28′ st Matic 5,5), Zalewski 6 (28′ st Belotti 5,5); Pellegrini 6 (8′ st Volpato 6), Zaniolo 5,5; Abraham 5.Mourinho 5
Lazio (4-3-3): Provedel 6; Lazzari 6,5 (24′ st Hysaj 6), Casale 7, Romagnoli 6,5, Marusic 6; Vecino 6, Cataldi 6, Luis Alberto 6 (26′ st Basic 6); Pedro 6,5 (24′ st Cancellieri 6), Felipe Anderson 7, Zaccagni 6 (40′ st Romero sv).Allenatore: Sarri 6,5
Cronaca della partita
La Roma parte più forte, spronata dal supporto dell’Olimpico. Col passare dei minuti i biancocelesti prendono le misure e cominciano a macinare gioco, affidandosi a un possesso ragionato, ma di fatto privo di spunti. Il match è scevro di emozioni, al 29’ Ibanez si avventura in un improbabile dribbling in area su Pedro, perde il contrasto con lo spagnolo e spalanca a Felipe Anderson la porta per lo 0-1. La Roma reagisce immediatamente, e al 33′ si rammarica per una traversa centrata in pieno da Zaniolo, dopo una deviazione di Marusic che aveva tagliato fuori Provedel. La carica giallorossa però si esaurisce presto e il primo tempo si chiude senza ulteriori scossoni.
A inizio ripresa Mourinho tiene negli spogliatoi Mancini e inserisce Celik, ma dopo pochi minuti deve rinunciare anche a Pellegrini (problema al flessore) e decide di gettare nella mischia Volpato. La manovra giallorossa continua a essere poco fluida, ma soprattutto senza reali sbocchi offensivi: gli esterni spingono, ma non trovano mai cross pericolosi dal fondo, Abraham si muove quasi sempre a vuoto e Zaniolo non trova varchi verso la porta avversaria. La Lazio si compatta a difesa del risultato, la partita si fa sempre più ruvida, fallosa e spezzettata. Al 73′ Felipe Anderson va vicino allo 0-2 su un contropiede lanciato da Cancellieri, ma Rui Patricio è bravissimo ad alzarla in corner. Negli ultimi minuti c’è spazio per lungo ma confuso assedio della Roma, con la tensione che sale alle stelle e cartellini che volano soprattutto verso le panchine (rosso a Foti per proteste, giallo Radu per aver nascosto il pallone a Rui Patricio). Dopo quasi 10′ di recupero Orsato fischia tre volte e la festa laziale può esplodere.
Queste le parole di Sarri, nel post gara a Sky: “Non è stato un match di alto livello tecnico, ma di grande dispendio di energie nervose. Il nostro obiettivo era fare contento il nostro popolo”.
Derby da dimenticare per i giallorossi, battuti 1-0 dalla Lazio a segno con Felipe Anderson. L’analisi di Mourinho nel post-partita: “Bravi loro a difendere il vantaggio e gestire il tempo. A noi manca la luce dei giocatori speciali: Pellegrini si è fatto male, Dybala potrebbe tornare domenica prossima se pensa di andare al Mondiale…”. Sugli scontri diretti persi all’Olimpico: “Immeritati con Atalanta, Napoli e anche oggi”
La Lazio di quest’anno ha una forte solidità difensiva
Dalla partita del derby, e dall’inizio di questa stagione, si evince che il primo grande punto di forza di questa Lazio è senza dubbio nella solidità difensiva. Sei clean sheet nelle ultime sette partite in campionato riassumono una squadra compatta, brava sia a mantenere le distanze tra i reparti che ad abbassarsi a guardia del fortino nei momenti più duri della partita. La Roma non è mai riuscita ad impensierire i biancocelesti con continuità.
La Roma è una squadra poco concreta nelle partite determinanti
Se lo scorso anno nella fase decisiva della stagione la Roma ha tratto una forza impressionante dalla spinta del proprio pubblico, le recenti uscite in campionato raccontano una pericolosa inversione di tendenza: gli uomini di Mourinho hanno perso tre delle ultime quattro partite casalinghe, tutte per 0-1 contro Atalanta, Napoli e Lazio. Le zero reti segnate in queste gare, guardacaso, coincidono anche con l’assenza per infortunio di Dybala, l’unico davvero in grado di accendere la luce lì davanti.
La crisi degli uomini chiave di Mourinho
La crisi tecnica di tanti dei giocatori sulla carta più rappresentativi della Roma è un dato evidente. L’exploit di Zaniolo con il Ludogorets non può spiegare il solo gol segnato in campionato dopo 13 partite, così come non è possibile nascondere la crisi di concretezza di Abraham, che Mourinho ha definito “disperato” per il fatto di non riuscire più a segnare. E poi Pellegrini, Spinazzola e Belotti, sono anche loro giocatori da i quali ci si deve aspettare di più.
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