Madre dei suoi due figli Mattia e Lucrezia, ha rappresentato per il centrocampista un punto di riferimento nella sua vita: “L’ho conosciuta ragazzina, aveva 13 anni, ed è stata una storia bella, bellissima. Anche quando tra di noi le cose hanno cominciato a non funzionare più. L’amore può finire, il bene era e resterà per sempre. Mattia e Lucrezia ci hanno vissuti così: due persone che hanno continuato a rispettarsi e stimarsi. Federica è stata la mia gioventù, le mie delusioni, i miei successi”.
Parole profonde quelle dell’ex calciatore, che dimostrano l’enorme vuoto lasciato dalla persona che lo ha accompagnato nel cammino della sua vita.
L’ex calciatore ha inoltre spiegato che la prima diagnosi del tumore lasciava presagire una guarigione:
«La prima diagnosi non era terribile: un meningioma, un cancro al cervello di natura benigna. È stata operata una prima volta, poi è ricomparso ancora e ha subito il secondo intervento. Fino alla terza operazione, a quel punto non era più un male da poter combattere. Lei ha creduto di potercela fare fino a sei mesi fa. Sorrideva e lottava. Federica voleva vivere, per i nostri figli. Federica era la vita”.
E ancora “per Federica ero pronto a sacrificare tutto…avrei dato la mia vita se fosse servito a salvarla”.
L’ex moglie di Liverani ha dato prova di grande altruismo e generosità, tanto che nei suoi ultimi giorni ha chiesto di ostenere economicamente l’IFO, la struttura ospedaliera che frequentava.