POKER SHOW DEL BRASILE CHE VOLA AI QUARTI
Sarà Croazia-Brasile il terzo quarto di finale dei Mondiali 2022. La squadra di Tite ha travolto 4-1 la Corea del Sud e staccato alla grande il pass per la sfida contro Modric e compagni che si disputerà il 9 dicembre.
Queste le formazioni scese in campo allo Stadium 974 di Doha:
Dopo il turnover col Camerun, per la prima gara da dentro o fuori, Tite recupera Neymar e Danilo e li schiera subito in campo insieme agli altri big. Con Kim Min-Jae a disposizione, Bento invece davanti si affida a Son, con Cho, Lee Jae-sung e Hwang Hee-chan liberi di agire tra centrocampo e trequarti. E’ il Brasile a prendere in mano le redini del gioco: con possesso palla e ordine nel palleggio, la banda di Tite manovra in ampiezza, Neymar inventa tra le linee e spinge sugli esterni. La Corea, corta e compatta, prova a resistere. Tattica, questa, che regge per poco tempo. Il Brasile aumenta i giri e riesce a sfondare. Al 7′ arriva il gol del Brasile. Raphinha sfonda sulla destra, pallone basso dentro: bucano tutti, Vinicius controlla sul secondo palo e insacca. Al 13′ Neymar raddoppia: rigore a segno dopo fallo di Jung Woo-Young su Richarlison. Al 29′ rete spettacolare di Richarlison: tiene un pallone palleggiando con la testa e poi chiude l’azione da pochi passi. Il Brasile non si ferma più. Al 36′ la squadra verdeoro cala il poker. Neymar apre per Vinicius: palla clamorosa, con lo scavetto, e rete al volo di Paquetà. Termina la prima frazione.
La ripresa inizia con l’ingresso in campo di Hong Chul e Son Jun-Ho tra le fila della Corea, che al 47′ si rende pericolsa: parata decisiva di Alisson sul destro a giro di Son, propiziato da un errore di Marquinhos. Dopo questo episodio i coreani prendono fiducia, ma il Brasile sfruttando il possesso palla gestisce il match senza rischi. Da una parte Seung-Gyu ferma Raphinha due volte. Dall’altra Alisson prima si supera ancora su Hwang Hee-Chan, poi al 76′ deve arrendersi su una botta di controbalzo dal limite di Paik Seung-Ho. Gol che premia la serietà e la determinazione dei coreani. Il Brasile incanta con il suo calcio spettacolo e vola ai quarti di finale tra gli applausi.
Troppo Brasile per la Corea del Sud. Al ‘974 Stadium’ la squadra di Tite non gioca a calcio, ma “balla” e dà spettacolo. Uno show incredibile, mix perfetto di tecnica, corsa e classe. Una danza meravigliosa che lascia pochissimo spazio agli uomini di Paulo Bento, schiacciati dalle invenzioni, dal fraseggio e dal palleggio verdeoro. In poco più di mezz’ora la squadra di Tite va a bersaglio quattro volte e lo fa con quattro giocate diverse. Segno di una varietà di colpi e di una potenza di fuoco pazzesca. Roba da mettere paura a tutti in Qatar.Un 4-1 a senso unico imposto alla Corea del Sud, che sarà di sicuro piaciuto a Pelè.
L’82enne leggenda verdeoro è finita al centro della speculazione mediatica a causa di un presunto grave peggioramento delle sue condizioni di salute nonostante le diverse smentite da famiglia ed entourage vicino a lui. Alle prese da più di un anno con un tumore al colon, Pelé è stato abbracciato dall’intero Stadio 974 di Doha, che ha dedicato uno striscione al leggendario giocatore verdeoro con la scritta “Get Well Soon Pelé“ (“Guarisci presto Pelé”).Poi è toccato alla Seleçao omaggiare l’82enne bandiera verdeoro a fine partita: Neymar e compagni si sono riuniti in mezzo al campo a fine partita, impugnando uno striscione di auguri per O’Rey.
Queste le dichiarazioni del ct del Brasile Tite nella conferenza stampa post gara:”Questa è la leadership tecnica: quando una squadra cerca il giocatore, sa di avere l’arco e la freccia lì e fa la differenza. Ognuno ha una sua caratteristica per colpire, Neymar é il centro che valorizza gli altri”.
Il tecnico della Corea del Sud Paulo Bento, in conferenza stampa, ha annunciato l’addio alla Nazionale. Di seguito le sue parole: “La nostra partecipazione si è conclusa qui e ora è il momento di pensare al futuro, che non passerà dalla nazionale della Corea. Mi riposerò e poi vedrò cosa farò. L’ho appena comunicato alla giocatori, al presidente, è una decisione che ho preso da settembre, oggi ho finito solo per confermarla e ringraziare per tutto quello che hanno fatto e per tutto quello che hanno dato. Non potrei essere più orgoglioso di aver allenato la nazionale sudcoreana.”
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