TOTTENHAM: PARTE MALE IL DOPO CONTE

Premier League, prima partita del dopo Conte per il Tottenham. Al Goodison Park, nella prima partita senza Antonio Conte, gli Spurs hanno pareggiato con l’Everton. Primo punto in trasferta quindi per Cristian Stellini, che ha preso il posto del tecnico leccese. Il 48 enne neo allenatore del Tottenham ha visto sfumare in extremis la sua prima vittoria al debutto. Nonostante l’amarezza per i tre punti sfumati, il mister di Cuggiono (Milano) ha raccolto indicazioni positive dalla squadra. Muovendo un solo appunto ai giocatori, riguardante la troppa frenesia nelle azioni di gioco. Spiegando a chiare lettere che la squadra ha bisogno di tempo per sintonizzarsi sulle sue idee. Tuttavia il regno di Cristian Stellini potrebbe essere breve perché la dirigenza londinese sta pensando al profilo di Brendan Rodgers, appena uscito dal contratto con il Leicester. Dopo quattro anni è pronto ad una nuova avventura ed è lusingato dall’interesse del Tottenham. Quanto alla partita  i padroni di casa restano in inferiorità numerica nella ripresa per l’espulsione di Abdoulaye Doucouré, Michael Keane regala un rigore al Tottenham e Harry Kane ringrazia firmando il gol del vantaggi al 68′. Gli Spurs si rilassano, ma l’imprevisto riapre l’incontro: Lucas Moura, entrato per Son, si fa espellere dopo pochi minuti riequilibrando i conti in campo L’Everton di Sean Dyche ci crede e nel primo minuto di recupero trova il pareggio con una bordata da fuori area di Michael Keane che si riabilita del rigore procurato. E nel finale i Toffees rischiano anche di trovare la vittoria, con il Tottenham allo sbando: anche l’addio di Antonio Conte non ha dato la scossa sperata, gli Spurs devono ancora rialzarsi. Come a Southampton, il Tottenham ha solo se stesso da incolpare per la sesta partita di fila in trasferta senza una vittoria. Gli Spurs l’hanno accarezzata fino al 90’, ma dopo aver segnato hanno smesso di giocare, in difficoltà nel fare le cose più semplici, con Cristian Stellini incapace di trovare le contromosse in panchina. È evidentemente un problema di testa, come ha sostenuto il suo predecessore prima di andarsene sbattendo la porta.