IL BENFICA TRIONFA A TORINO: QUALIFICAZIONE A RISCHIO

IL BENFICA TRIONFA A TORINO: QUALIFICAZIONE A RISCHIO

16 Settembre 2022 alle 16:50

Juventus-Benfica, match valido per il secondo turno del gruppo H di Champions League, è terminato 2-1 in favore degli uomini di Schmidt.

Queste le formazioni con cui sono scese in campo le due squadre:


JUVENTUS (3-5-2):
Perin; Bremer, Bonucci, Danilo; Cuadrado (58’ De Sciglio), McKennie, L.Paredes, Miretti (58’ Di Maria), Kostic (71’ kean); Milik (71’ Fagioli), Vlahovic. All. Allegri

BENFICA (4-2-3-1):
Vlachodimos; Bah, Antonio Silva, Otamendi, Grimaldo; Fernández (81’ Aursnes), Florentino Luís; Neres (81’ Chiquinho), João Mário (86’ Draxler), Rafa Silva (86’ Goncalves); Gonçalo Ramos (81’ Musa). All. Schmidt.

Cronaca della partita

 

La Juve, con il rientrante Di Maria inizialmente in panchina, riversa in campo la “rabbia positiva” accumulata nel finale con la Salernitana, e per 20 minuti gioca da Juve, non solo rendendo innocuo il Benfica, ma mostrando anche una grande personalità, un gioco dominante e un’ottima tenuta di campo. Pressing alto, aggressività, gioco fluido con e senza palla gli ingredienti di un inizio decisamente positivo e condito dal gol siglato da Milik. Dopo soli 4 minuti,  sulla punizione dalla trequarti di Paredes, il polacco con un colpo di testa eccezionale anticipa tutti e infila Vlachodimos. Al 10′ i bianconeri sfiorano il raddoppio con Kostic, ma il suo sinistro è deviato quanto basta da Bah per spegnersi a fil di palo.

Poi però la luce si spegne, e dal 20’ la Juve allenta la presa e rallenta il ritmo, arretrando di parecchio il suo baricentro. Ne approfitta il Benfica, che cresce in presenza e confidenza: al 27′ Ramos  approfitta di un Bonucci mal posizionato per colpire di testa da ottima posizione, ma la conclusione è centrale. La pressione degli uomini di Schmidt comincia a crescere, il giro palla bianconero si inceppa e i ragazzi di Allegri faticano a guadagnare metri. Al 40′ il Benfica colpisce il palo sul destro a giro di Rafa Silva, e poco dopo  l’arbitro assegna un penalty al Benfica per un pestone ingenuo commesso da Miretti su Ramos, che Joao Mario trasforma di prepotenza.

Squadre negli spogliatoi sul 1-1. Nella ripresa le nessun cambio in campo, ed il solito Milik che prova a sfruttare l’effetto sorpresa, dopo 6 minuti: Vlachodimos devia in angolo la sua gran botta da fuori.

Alla prima occasione, però, è il Benfica a colpire. La difesa bianconera collassa su uno sfondamento centrale, Perin ci mette una pezza sulla prima conclusione, ma non può nulla sul tap-in vincente di Neres. Stadium ghiacciato. I bianconeri sono nel pallone e non riescono a reagire, gli ospiti giocano sul velluto e a tratti quasi scherzano contro un avversario praticamente paralizzato. Il Benfica sfiora il gol in almeno altre tre occasioni e Allegri prova a dare una scossa ai suoi inserendo Di Maria e Kean. L’azzurro ha un lampo appena entrato e colpisce il palo alla sinistra di Vlachodimos, poi all’83’ Vlahovic trova il pari, ma il gol è subito annullato per fuorigioco di De Sciglio, autore dell’assist. Nel disperato tentativo d’assalto finale è Bremer ad avere la chance più clamorosa di pareggiare, su una grande invenzione di Di Maria, ma dopo aver controllato palla spara alto a due passi dalla rete.

Il secondo tonfo europeo, dopo quello al Parco dei Principi contro il PSG, tiene i bianconeri ancorati al fondo del girone a quota zero punti mentre i “diretti concorrenti” volano a punteggio pieno. Girone che sembra già, in parte, compromesso: ora il margine d’errore è praticamente nullo.

Un altro passo falso, un altro pesante ko che trasforma il cammino europeo della Juve in una salita ripidissima. Peraltro è la prima volta nella storia della Champions che la Signora perde le prime due gare del girone. Ancora una volta la partita dei bianconeri dura poco più di un quarto d’ora: un ottimo inizio, un gol in avvio, poi praticamente più nulla.  La squadra di Allegri si conferma estremamente fragile, sia mentalmente, sia fisicamente. 

Arriva all’ultimo quarto di gara praticamente sulle gambe e con il solo Di Maria, rientrato dall’infortunio, capace di inventare qualcosa nella desolazione della manovra offensiva. L’avvio di stagione, al netto degli infortuni, è a dir poco scioccante: ora c’è il Monza, poi la sosta in cui riordinare le idee. Ma urge un’inversione di rotta estremamente repentina.

Molti i nodi tattici di questa Juve. Dusan Vlahovic tocca pochissimi palloni e la squadra sembra cedere facilmente anche sotto il profilo mentale

Queste le parole di Massimiliano Allegri a Sky nel post partita, a commento dell’amara sconfitta: “Possiamo dire che dopo il 2-1 loro la partita è finita. In questo momento bisogna stare zitti e lavorare. Alla squadra non ho da fare critiche, capisco il momento. Il rigore ha cambiato la partita a livello psicologico. Non mi sento assolutamente a rischio. Questi momenti fanno parte del calcio.” Anche a Mediaset, Allegri ha allontanato le voci di esonero: “Ho parlato col presidente.”

di Redazione
Juventus

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