Allegri-Juve alle battute finali,ma l’esonero è ancora tabù!
Il (secondo) ciclo di Allegri alla Juventus sta per volgere al termine, al di là delle necessarie frasi di rassicurazione diffuse dai vertici del club.
Impossibile negarlo, per la Juventus e la sua storia, tre stagioni senza titoli sono un periodo sufficientemente lungo per sacrificare l’allenatore. Ne sanno qualcosa i predecessori Maurizio Sarri e Andrea Pirlo i quali, pur vincendo, hanno visto cadere i propri incarichi dopo appena un’ annata.
A decidere il futuro a breve termine del tecnico non sarà il raggiungimento o meno della zona Champions, ma il progetto che il ‘Board’ della Juventus ha in mente.
In questo senso, a preoccupare non è tanto la situazione attuale, quanto le prospettive di crescita della squadra con l’attuale guida tecnica. Non è mistero che, con un budget di mercato molto risicato, difficilmente si potrà alzare il livello di competitività della Juventus. Il motore propulsivo alla crescita dovrà dunque arrivare da una filosofia tattica che sappia massimizzare le performance della squadra con gli interpreti attuali e con al massimo qualche ritocco.
Sotto questo aspetto, in molti sono convinti che Massimiliano Allegri poco altro può dare a questa squadra. D’altra parte, nel triennio del suo ‘nuovo’ ciclo, la crescita della squadra è stata appena visibile: per molti, il rendimento della squadra si è attestato al di sotto delle aspettative, in rapporto agli investimenti effettuati. Se infatti da un lato la Juve ha dovuto rinunciare a CR7, dall’altro c’è stato uno sforzo finanziario importante per arrivare a calciatori di un certo peso, come Vlahovic, Bremer, Locatelli e Di Maria. Lo stesso monte ingaggi della rosa bianconera giustificherebbe risultati migliori: i bianconeri sono in vetta alla classifica della Serie A per stipendi dei calciatori.
Altro indizio che spinge Allegri lontano da Torino, è il teso rapporto con la stampa. L’ultima uscita ingenerosa del tecnico nei confronti del cronista di Sky Teotino, non ha fatto felice la Società che, in generale, esige maggiore diplomazia e cautela nella comunicazione, e ciò anche e soprattutto nei momenti più delicati.
Indipendentemente da come terminerà la stagione, la sensazione è che si sia rotto qualcosa tra Allegri e l’ambiente, a partire dalla tifoseria che si divide, in parti uguali, tra detrattori e sostenitori.
Tuttavia anche i supporter più fedeli e riconoscenti al tecnico livornese, di fronte a un nome altisonante, sarebbero disposti a scaricarlo. Le strade portano, in primis, a Zizou Zidane, in assoluto il più gettonato. A seguire, caldeggiano i nomi Antonio Conte e dell’eroe di Bologna Thiago Motta. L’altro pista delle ultime settimane porta alla figura di Stefano Pioli.
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