RONALDO E DYBALA NON BASTANO. LAZIO BATTE LA JUVE ED ALZA LA SUPERCOPPA ITALIANA.

RONALDO E DYBALA NON BASTANO. LAZIO BATTE LA JUVE ED ALZA LA SUPERCOPPA ITALIANA.

25 Dicembre 2019 alle 14:44

La
Lazio vince ancora contro la Juve. Lazio perfetta, a cominciare da Inzaghi che
ha azzeccato tutto. SarrI sceglie il tridente e De Sciglio per
sostenerlo. A sorpresa, Sarri schiera Demiral per De Light. Sin dall’inizio la
Juve non riesce a pressare feroce e ad ostacolare la costruzione del gioco
della Lazio. Si
ripresentano inoltre le amnesie difensive per la Juventus, cosa che l’allenatore
ed  tifosi avevano censurato più volte.
Al 16’ del primo tempo Lulic salta De Sciglio come un birillo e crossa, Milinkovic
serve Luis Alberto che arriva a rimorchio: 1-0. Pareggia poi Paulo Dybala su
tiro di Ronaldo. Inizia quindi il valzer delle sostituzioni. La prima mossa nella
ripresa è di Sarri che fa entrare Cuadrado. A questo punti Inzaghi risponde con
Cataldi. Al 66° l’allenatore bianconero toglie un Higuain spento e inefficace, al
suo posto entra Ramsey. Inzaghi invece mette dentro Parolo per il migliore dei
suoi, Luis Alberto. Le scelte di Inzaghi in realtà premiano perché il subentrato
si mette subito in mostra prolungando il cross di Lazzari e Lulic sigla il 2 a
1. Sarri aggiunge Douglas Costa, mentre
l’allenatore biancoceleste fa entrare al 82° Caicedo. Punizione di Cataldi al
49° e gol del 3-1. Il match si chiude dunque con lo stesso risultato del
campionato. Nel tridente, stanco e non supportato da difesa e centrocampo, si
salvano solo Dybala e Ronaldo. L’asso portoghese è una mina vagante, cambia
fascia, tira e procura il gol del pari momentaneo con un rasoterra che Dybala
da pochi passi spinge in rete.

La
Lazio si conferma la bestia nera dei bianconeri e lancia un chiaro messaggio a
tutte le concorrenti in lotta per i primi posti della Serie A.  La
Juventus, al contrario, ha concesso troppo in fase difensiva e si è dimostrata
non in ottime condizioni fisiche. Imprecisioni di troppo nella fase di sviluppo
offensivo. E pensare che nell’allenamento pre – partita Sarri aveva evidenziato
una grande forma della squadra. Si è sentita molto la mancanza di Chiellini in
campo, considerato il suo apporto morale, così come incide quella mancanza di
umiltà che ha caratterizzato certi approcci di quest’anno. Ronaldo ha fatto quel
che poteva. Di certo non ha digerito bene la sconfitta di Riad, e forse è ora
che si carichi sulla schiena la squadra con la sua smania di vincere.  Il
fatto che fosse il più arrabbiato di tutti è indicativo della sua voglia di
vincere sempre e comunque: quella voglia da trasmettere ad i compagni. E adesso
per Cristiano ricomincia l’inseguimento all’obbiettivo dichiarato della Juve,
ossia la Champions League.

di Redazione